TERAMO – C’è stato bisogno soltanto di un giorno e mezzo di sciopero della fame per far rinsavire le coscienze e far sì che qualcosa, anche minima, cambiasse all’interno di oncologia. I sei infermieri del Nursind e il blogger Giancarlo Falconi hanno interrotto il digiuno verso le 14, quando il responsabile dell’unità operativa di oncologia, Amedeo Pancotti, ha comunicato loro che il direttore del Dipartimento di Medicina, al cui interno è ricompresa la sua Oncologia, ha disposto una nuova e più frequente turnazione: un dirigente medico dell’Unità di Medicina, Gabriele Lalli, da adesso, sarà inserito nei turni di Oncologia. E’ una vittoria, sì. La vittoria del buon senso ma anche dell’ovvietà. Apparendo così facile la soluzione, anche se non decisiva perchè i problemi restano, ci si chiede perchè è stata necessaria una protesta eclatante, ma ancor più la notizia di una ispezione amministrativa da parte della Regione, per ottenerla? E’ stato Pancotti, sul blog dello stesso Falconi, a definire questo atto del direttore Di Michele «è un primo passo verso una probabile normalizzazione delle note difficoltà, che non può cadere nel silenzio. Sono convinto – ha aggiunto il responsabile di Oncologia – che questa iniziale disponibilità potrà continuare e costituire un momento importante per la realizzazione dei progetti di definizione del Polo Oncologico, così come stabilito dalla Legge».
BRUCCHI CONVOCA LA CONFERENZA DEI SINDACI. Il sindaco Maurizio Brucchi ha dichiarato di voler far luce su tutti gli aspetti della vicenda e in qualità di massima autorità santaria e di presidente del Comitato ristretto dei sindaci, ha convocato una riunione per la prossima settimana a cui sono stati inivitati anche il manager della Asl, Gustino varrassi, il capo-dipartimento Dario Di Michele e il primario di Oncologia Amedeo Pancotti. «Vanno chiarite le cause e le dinamiche che hanno portato a questa incresciosa vicenda – ha dichiarato il sindaco -. La riunione del comitato intende far luce sulle criticità, laddove esistano, che coinvolgono il personale medico e infermieristico conducendo un’analisi profonda sui problemi che possono essere di natura economica, organizzativa o di mole di lavoro. Abbiamo chiaro in mente che al centro della sanità c’è il malato e verso le persone bisignose di assistenza dovremo canalizzare i nostri sforzi. Tuttavia appare chiaro che c’è un problema all’interno del personale che andrà affrontato con serenità nel quadro più complesso dell’intera organizzazione della Asl teramana e del Mazzini»
MA I MANIFESTANTI RISCHIANO UNA DENUNCIA. Lo sciopero della fame, seppur concluso, rischia di far beccare una denuncia a chi vi ha partecipato. Una relazione informativa è stata infatti rimessa dalla polizia della questura di Teramo alla procura perchè vengao valuti gli estremi di una occupazione illegale di uno spazio a completa gestione della Asl, trattandosi di uno spazio aperto al pubblico dove non si potrebbe stazionare soprattutto per protestare… Anche se la manifestazione era stata regolarmente preannunciata alle autorità competenti.
LA FP-CISL CHIEDERE UN INCONTRO URGENTE A VARRASSI. Sulla vicenda è intervenuta anche la Cisl Funzione Pubblica, che ha chiesto nei giorni scorsi un incontro urgente al direttore generale Giustino Varrassi e al direttore sanitario Camillo Antelli, per esaminare i problemi che affliggono le unità operative di oncologia e avere chiarimenti su quali sono gli obiettivi dell’Azienda. La stessa Cisl riferisce di aver incontrato il personale infermieristico, di aver avuto conferma da esso che «non hanno mai dichiarato la loro adesione allo sciopero della fame né ad altra forma di protesta come annunciato nei giorni scorsi da alcune testate giornalistiche. Invece, il personale dell’area oncologica, che come è noto versa in una situazione di grave carenza di organico, è vicino, nonostante le mille difficoltà, ai delicati pazienti con il solito quotidiano impegno dedicato a servire gli altri con grandissima professionalità, dedizione e grande abnegazione».